Calcio giovanile ancora bloccato, ma chi verifica cosa fanno i ragazzi tutti i giorni?

03 marzo 2021
03 marzo 2021

Osservazioni di un Lettore da TUTTOCAMPO - il Portale del calcio dilettantistico italiano.

A seguito della pubblicazione dell'ultimo DPCM con la conferma della attuali restrizioni per le attività sportive e in particolare per il calcio giovanile, non mancano le proteste di alcuni lettori. Di seguito la lettera di Davide, che già ci aveva scritto qualche mese fa.

Spett.le redazione Buongiorno,
Salto le presentazioni in quanto già mi conoscete per avervi scritto in data 22 Ottobre, uno sfogo riferito al DPCM del 18/10 dell’Ex Ministro Spadafora. Se qualcuno non ricorda, si trattava del divieto a procedere per le attività di interesse provinciale.

Ovviamente non ho alcun merito per quanto accaduto dopo anzi, mi sento quasi amareggiato perché l’idea che mi balenava nella testa non portava ad una chiusura totale, ma semplicemente era rivolta ad amplificare una scelta assurda che discriminava una percentuale enorme di giovani. Mai avrei voluto uno stop, e chi mi giudicherà da questa affermazione come superficiale o addirittura negazionista, lo invito a continuare nella lettura ed aprire la mente a ciò che sta realmente accadendo dal famoso stop al di fuori dei campi sportivi nella quotidianità di tutti i giovani, specialmente quelli che hanno già un certo tipo di autonomia della propria vita.

La mia domanda, a questi punti rivolta al Governo Draghi è.. “Dal famoso stop agli allenamenti di natura non individuale, blocco dei campionati dilettantistici etc.. Cosa avete fatto Voi per verificare realmente come si comportano i nostri ragazzi nella quotidianità?” La mia risposta è ASSOLUTAMENTE NIENTE. Vi siete affidati a cosa, al buon senso di giovani adolescenti..?  Lo siete mai stati giovani..?

Ma analizziamo i punti:

Punto 1) I ragazzi stanno facendo scuola (loro diritto e fondamentale) con didattica in presenza, salvo casi dovuti a chiusure delle strutture e quindi didattica online. Per caso qualcuno di voi ha mai visto o è certo che a scuola le regole imposte dalla riapertura vengano totalmente rispettate? Qualcuno di voi ha mai avuto contatti con insegnanti che obbligano il rispetto di tali regole? Se esistono, bene può essere un caso, ma non facciamo finta che sia così.. Vorrei essere una mosca per entrare in tutte le scuole del nostro paese e vedere cosa succede all’ingresso, all’uscita, durante i minuti ricreativi (che ci sono), in aula stessa.. Hanno gli insegnanti (responsabili) la possibilità ma soprattutto le capacità di intervento?

Punto 2) I ragazzi che escono il pomeriggio o durante il week end o in ogni ora libera della loro giornata. Hanno mai avuto un vero dubbio o problema o anche la sola paura di poterlo fare? Chi controlla cosa accade quotidianamente per le strade del nostro paese? E chi dovrebbe controllare ha la formazione e la capacità di intervento? Inutile commentare questo, ognuno di noi potrebbe documentare con migliaia di situazioni quotidiane.

E potrei andare avanti con altre considerazioni che portano tutte alla solita questione. Visto che siamo abituati “Dal” nostro bel paese a dettare delle regole ma non essere in grado di farle rispettare.. Mi permetto umilmente, da persona pensante, di suggerire ai gentili rappresentati della nostra Italia, di provare a pensare che gli ambienti sportivi sono un luogo non meno “sicuro” rispetto a tutti quelli che frequentano i nostri ragazzi nella quotidianità. Oltretutto dopo che avete obbligato le società ad intervenire sugli impianti per poter riprendere l’attività.

Caro Gravina, invece di pensare alla diminuzione degli introiti derivanti dal calo delle iscrizioni nel settore giovanile e visto che dici essere un settore che ti sta molto a cuore (vedi articolo), perché non alzi la voce verso coloro che ti obbligano al blocco delle attività per tutelare la salute nazionale e però consentono quello che si verifica per le strade tutti i giorni?

Personalmente non sono ancora padre, ma di certo preferirei sapere che mio figlio si trovi in un luogo sicuro e controllato, che non a zonzo per la città.. E non mi rispondete che ci andrebbe lo stesso nelle altre ore libere, questa sarebbe una polemica inutile. Il concetto che vorrei arrivasse è: “Dato tutto quello che si può fare, non è assolutamente capibile che l’attività sportiva del settore giovanile non si possa fare”.

Cari saluti.

Davide Tedeschi

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